Dopo un lungo silenzio dovuto al mio intensivo impegno di ricerca a Jaffa sono di nuovo a raccontare dilemmi e avventure di un antropologa improvvisata.
Siamo vicini alla fine di quest'avventura, angosciata all'idea di tornare nel "Bel paese" come qualcuno lo chiama ancora, nonostante di bello ci sia rimasto sempre meno...
Ho fatto un toccata e fuga di tre giorni Jaffa-Terricciola per rinnovare il visto e sperare di superare il concorsone, bocciata per due punti me ne torno alla mia Jaffa. In effetti inizio a sentirla mia. Non ci avevo mai pensato in questi mesi, a quanto mi sento libera e spoglia della mia italianità qui. Provo quasi vergogna a dire che sono italiana in questo momento quando mi sgamano per l'accento....forse dovrei dire di essere argentina, ci crederebbero lo stesso!
Tre giorni che mi sono bastati, amici che dopo 15 anni di lavoro e un mutuo sulle spalle vengono messi a part-time, altri che ormai hanno rinunciato a cercare lavoro, altri che tentano con me il concorsone e per fortuna ce la fanno a passare la prova preselettiva, gli auguro tutto il bene. Il problema non finisce li però. Che futuro diamo ai nostri figli in un paese che oltre a non reggere la crisi non regge neanche la pioggia o il terremoto, che permette ad uno come Berlusconi di ricandidarsi o quanto meno di prendere in considerazione questa possibilità. Uno che ci ha rovinato la vita, il futuro, e che infanga il nostro passato glorioso di artisti e scienziati per insegnare alle nuove generazioni di italiani che l'importante è fare i festini con le migliori gnocche senza cervello.
Appunto in questi giorni sto leggendo per il dottorato un libro di Alessandro Aresu, "generazione Bim Bum Bam" tra l'altro mio coetaneo ( il che dimostra che non ci sono solo disperati o falliti nati nell'1983), e mi rivedo davanti agli occhi l'immagine di me stessa incollata alla TV tutti i pomeriggi fino a 16/17 forse 18 anni. Allora uno si chiede: ma forse è proprio per quello che i nostri cervelli (o quantomeno il mio!) sono così atrofizzati? Si penso proprio di si, la nostra generazione è questo, e la domanda più agghiacciante è: cosa e chi sarà la generazione dei nostri figli? (ammesso che qualcuno continui a procrearsi in Italia)
Allora nasce il dilemma:.........stare in Italia, coccolata da Mamma cuoca e Babbo tuttofare in pensione ma stakanovista più di un giapponese o stare qui, tra missili, razzismo e ingiustizie all'ordine del giorno ma con la possibilità di costruire qualcosa di diverso, di nuovo, di mio, di NON ITALIANO?
Bo, mi prendo un pò di tempo per pensarci, certo questi mesi a Jaffa sono stati interessanti, la gente vive qui non solo perchè ci nasce, ma anche per scelta e questo suo essere orientale ma liberale mi affascina, più del "brodino italico riscaldato" come un caro amico italiano ma molto in gamba mi ha detto tempo fa.
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1 commento:
Ciao Sabina, mi trovo a Tel Aviv per fare ricerca per la tesi e ho appena scoperto il tuo blog!Scusa ma come faccio a contattarti per chiederti due dritte? (Sono in partenza per Betlemme, ho letto che sei stata tanto tempo!) Insomma, se ti va di aiutarmi a orientarmi un pò ti lascio la mia mail: elena.gallamini@hotmail.it Ma non sei più qua vero? :(
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