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L’altro ieri sono arrivata a Betlemme. La famiglia è molto carina , loro hanno 4 figli , 2 bambine e 2 bambini. Le bambine sono dolcissime e con i ragazzi piano piano sto sciogliendo il ghiaccio e la mia cucina mi da una grossa mano! Loro si prendono cura di me pur lasciandomi i miei spazi, si preoccupano se arrivo tardi e per ora non mi hanno mai lasciato uscire da sola anche se già ho una mappa mentale della città e tutti conoscono la famiglia.
Arrivare a Betlemme dopo due anni è stato emozionante, tante cose sono cambiate, non in meglio purtroppo però….. la porta è stata cambiata e i murales che avevo fotografato due anni fa ora sono rovinati. I tassisti davanti al check point che aspettano i turisti sono aumentati perciò presumo che l’economia non sia certo decollata…anche i racconti che ogni giorno mi fanno sono tragici e la conclusione è sempre NO PEACE IN THE LAND OF PEACE!
Non per questo bisogna pensare che tutto si fermi e che le persone non si diano da fare. Nonostante la confusione che il conflitto tra Hamas e Fatha sta creando a livello politico anche qui le associazioni continuano a lavorare per la libertà del popolo palestinese. Alberto per esempio (naturalmente non mi è possibile utilizzare i veri nomi delle persone che mi stanno aiutando per la mia ricerca e che conosco qui perché tutto è controllato) coordina un progetto che ha un finanziamento bassissimo ma continua a farlo nonostante tutto. Lui mi darà un grande aiuto per la mia ricerca.
È davvero difficile descrivere in due parole quello che sento da quando sono qui. Gli occhi che mi circondano quando cammino per strada mi osservano attentamente e pian piano (in arabo shuai shuai) provo ad immaginare che cosa possano pensare di me. Quello che io penso è che è bello ritrovare un posto familiare, alcuni odori e alcune canzoni, come quella dell’omino che vende il gas porta a porta, o come la voce del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera, le ricordo come se fossi qui da sempre. Alcuni popoli ci sembrano così diversi da noi che quando scopri che anche loro cucinano le lasagne come le fai te rimani spiazzato! Ieri ho fatto gli spaghetti con una salsa improvvisata dato che alcuni ingredienti qui non si trovano e oggi ho fatto la mia classica torta allo yogurt (che chi legge sicuramente ha ben presente!) perciò mi sono già guadagnata la fama di buona cuoca! Ho visto il più grande dei ragazzi prendersene tre pezzi!
Domani andrò a visitare uno dei campi profughi proprio vicino al muro e inizierò a visionare i materiali per il mio corso d’italiano che terrò da lunedì prossimo nel centro dove lavora Alberto.
Tra poco arriva un insegnante della scuola media di una delle bambine che si è resa disponibile per fare un’intervista. Inizio il mio lavoro!!!!
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